Ambiente

Zona costiera, l’incontro con il governo centrale per allontanare il rischio idrogeologico

rischio idrogeologico

Bonifiche innanzitutto ma anche monitoraggio continuo, interventi decisi e un’attenzione sempre alta. Il prossimo 11 marzo, nella sala Europa del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, si terrà il primo tavolo tecnico per discutere del dissesto idrogeologico nell’area nord di Napoli.

Il sottosegretario Salvatore Micillo ha infatti espresso la volontà di discutere con le istituzioni locali della situazione attuale del territorio. Nei giorni scorsi la bonifica del canale Abruzzese, ‘rimandata’ di appena vent’anni, ha senza dubbio aperto le porte perché la situazione allagamenti in zona costiera possa migliorare già nel prossimo futuro. Ma non basta. Ecco perché da Roma è arrivata la volontà di riunirsi per verificare e analizzare quello che è stato fatto programmando al tempo stesso quello che ancora c’è da fare.

Si tratta della testimonianza concreta dell’attenzione da parte del governo centrale al problema ma anche del risultato di una serie di sollecitazioni arrivate proprio dal territorio in questione. Dove, infatti, l’operato di diverse associazioni e comitati locali attivi da sempre hanno consentito di alzare un giustificato polverone sulla vicenda. Secondo quando previsto dal ministero in questione, quello del giorno 11 sarà soltanto il primo di una serie di incontri. Non è semplice, infatti, analizzare il problema idrogeologico esistente nella zona costiera in primis, problema atavico che negli ultimi anni si è acuito a seguito della negligenza di amministrazioni passate sul tema.

Tra Varcaturo, Licola e Lago Patria, infatti, gli allagamenti sono ritornati una conseguenza immediata di abbondanti piogge, segno delle condizioni difficili di un territorio che non regge più di fronte alle pressioni provenienti dall’esterno. Questo perché, come è noto, ad un evidente sviluppo dal punto di vista demografico e strutturale, con un exploit edilizio senza precedenti iniziato da 30 anni a questa parte, non è mai seguito quello delle infrastrutture.

Ecco che ora si è arrivati ad un punto di non ritorno sul quale riflettere. Si discuterà, dunque, su quanto fatto fino ad oggi in tal senso e sui risultati che con queste azioni sono stati raggiunti. Ma anche sulla pianificazione degli interventi ancora da attuare e, magari, su alcune variazioni da programmare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Che sono sempre quelli, importanti, fondamentali: allontanare i residenti della zona dei Regi Lagni e del litorale Domizio tutto dal rischio di frane e allagamenti garantendo loro la serenità che cercano da tempo.