Cronaca

Conte: proroga stato di emergenza fino al 15 ottobre

Il governo Conte formalizzerà la proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre per continuare a gestire in sicurezza l’epidemia di coronavirus in Italia.

Lo stato di emergenza attuale è iniziato il 31 gennaio 2020 e il 30 luglio scadrà, e per continuare ad avere alcuni strumenti utili per contenere il Covid-19 il governo guidato da Conte ha deciso di rinnovarlo fino al 15 ottobre 2020.

Una data di compromesso tra il 21 settembre indicato dagli esponenti del Pd e il 31 ottobre come data preferita dal Presidente Conte e il Ministro Speranza.

Nonostante i malumori di Lega e Fratelli d’Italia, con un Salvini che ha addirittura espresso sconcerto e preoccupazione al Presidente della Repubblica Mattarella, il governo è andato avanti ed ha formalizzato la proroga.

Già il 10 luglio il Presidente del Consiglio Conte aveva anticipato la possibilità di una proroga, poi confermata nei fatti, spiegando quali provvedimenti non sarebbero più stati attuabili allo scadere dello stato di emergenza citando, tra le altre cose, 38 ordinanze che «cesserebbero di avere effetto» insieme ai «conseguenti provvedimenti attuativi». Ha poi detto che l’emergenza coronavirus «seppure in misura contenuta e territorialmente circoscritta, non ha ancora esaurito i suoi effetti» e che «i numeri registrati dicono che il virus continua a circolare nel paese.

Da non sottovalutare poi che l’epidemia nei paesi europee è in aumento e il virus non cessa di circolare.

Inoltre, nessun esponente regionale, di destra o sinistra, ha chiesto o preteso il blocco della stato di emergenza, perchè, se accadesse, non avrebbero i mezzi e gli strumenti per affrontare una nuova ondata o un focolaio circoscritto di coronavirus.

Infine, la proroga dello stato di emergenza permetterà di provvedere alle misure straordinare per la scuola senza intoppi, consentirà il noleggio per la sorveglianza sanitaria dei migranti, il pagamento dilazionato delle pensioni e la gestione dei posti letto e gli eventuali trasferimenti dei malati tra regioni.