Politica

Frankenstein, il mostro da laboratorio politico

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Il candidato sindaco di centrodestra, che come tutti sanno ha ottenuto un risultato molto esiguo in termini numerici alla prima tornata elettorale, decide di schierarsi con Pirozzi. Possibile? Ebbene sì. Assurdo? Giudicate voi. Un candidato atipico come Maisto, completamente avulso dalle dinamiche giuglianesi e che vive da tempo lontano dalla città, dai suoi problemi e dalle sue urgenze è certamente stato messo lì da calcoli strategici.

Calcoli che ora gli consentono di poter influenzare decisamente il ballottaggio, schierandosi apertamente. E non lo fa con un apparentamento, ma con un semplice post su Facebook, con un comunicato destinato alla stampa (o almeno a una parte) nel quale manifesta la sua intenzione di voto. Un nuovo mostro un Frankenstein bicefalo, con un profilo di Centrodestra e uno di Centrosinistra (+ 5 Stelle) è nato.

Il post di Maisto, che viene fuori in una cupa domenica di pioggia, non contiene alcuna motivazione politica o programmatica, è solo l’ennesima manifestazione di quella che è stata la sua campagna elettorale. Senza contenuti, senza idee e con un solo obiettivo. Quello di ostacolare la rielezione di Antonio Poziello, l’unico che ha dimostrato di avere programmi e di credere nella vera svolta di questa città, dopo quasi 5 anni passati lavorando a cambiare la faccia del territorio giuglianese.

Delle due, l’una: con questa uscita, o Maisto ha dimostrato per l’ennesima volta il suo vero obiettivo, vale a dire essere contro l’elezione di Poziello invece che proporre un progetto valido per il nostro territorio, oppure si è schierato con l’alleanza (peraltro altrettanto mostruosa) PD-5S con la “promessa” di un ruolo nella improbabile compagine eventualmente di maggioranza (che diventerebbe un mostro a tre teste, considerando quella mignon dei grillini locali).

Questo mostro non ha nulla a che vedere con quello del grande romanzo di Mary Shelley anche se ne condivide il nome oltre la follia del suo creatore. A dir la verità ricorda più un “mezzo destro, mezzo sinistro”, il mitico film del 1985 dove la squadra protagonista aveva come punta di diamante un ridicolo, sgangherato e goffo Margheritoni. Quel che è certo è che questo mostro danneggerebbe la città, la nostra, che sarebbe governata malauguratamente da persone con idee diverse, se non opposte, che fino a ieri erano l’una contro l’altra.

Per non parlare dell’asse nazionale PD-5S che si tiene assieme miracolosamente (grazie per lo più alla gestione dell’emergenza Covid) tra violenti scossoni, ora sul Reddito di cittadinanza ora su “quota 100”, aberrazioni populiste che ingannano le parte sociale più debole, paradossalmente bacino storico dei voti di sinistra. Ma a Giugliano (laboratorio politico dell’asse nazionale di cui sopra) la dinamica perversa del potere si complica ancora di più con l’aggiunta del candidato del Centrodestra (o di destra leghista?) accoppiato con quello del cosiddetto Centrosinistra, come l’immagine ben rappresenta.

Ma qual era il vero obiettivo di Maisto fin dall’inizio? Aiutare forse Giugliano? La risposta è ovvia. Com’era ovvia anche l’intenzione di Pirozzi, che ha aperto la porta alla coalizione di centrodestra e al suo leader subito dopo l’esito del primo turno elettorale. Qui, a Giugliano, si cercano poltrone, si punta ad interessi personali e non collettivi. Dopo la forzata alleanza locale PD-5 Stelle (cioè gli integerrimi legalisti a volte schiavi dei “gratta e vinci”), ora quella con il Centrodestra. Un mostro, molto pericoloso, dedito a nient’altro che alla conquista di caselle per gli arrivisti della politica di ogni parte, facendo dei cittadini di Giugliano cavie privilegiate (anzi uniche) di un laboratorio politico ancora più sgangherato.

Ma Giugliano non merita tutto questo. Giugliano ha già visto negli ultimi dieci ben due commissariamenti dovuti in parte agli stessi protagonisti, peraltro ancora in auge e pronti ad accaparrarsi il bottino del loro alleato Pirozzi. A tutti i costi, anche facendo accordi contro il sentimento popolare del Centrodestra e del Centrosinistra, come dimostrano le dichiarazioni di esponenti di FdI e della stessa Lega, di quella Lega di cui lo stesso Maisto avrebbe dovuto (pare) essere espressione a livello locale, e il silenzio contrito dei sostenitori diretti di Pirozzi.

Andrea Del Mastro FdI, infatti, ha così commentato: “Fratelli d’Italia a qualunque latitudine e longitudine è alternativa, senza se e senza ma, alla Sinistra. Sia a Giugliano che a Pomigliano d’Arco improponibili personaggi in cerca d’autore….e magari anche di qualcos’altro, dopo aver rappresentato il Centrodestra, stanno rilasciando disonorevoli dichiarazioni in favore dei candidati del Centrosinistra. Deve essere chiaro che tali dichiarazioni non coinvolgono Fratelli d’Italia ed anzi sono, purtroppo, una pietra tombale sulla continuità della coalizione. Per Fratelli d’Italia non c’è spazio di manovra alcuna a sinistra, ne’ possibilità alcuna di essere confusi con certi avventurieri della politica.”

Chiara anche la posizione della Lega. Questo il pensiero di Michele Diana: “Le due sinistre in campo non possono presentare elementi di convergenza su temi per noi fondamentali come la sicurezza dei cittadini, il sostegno alle famiglie italiane, il contrasto ai roghi tossici e soprattutto la problematica presenza sul nostro territorio dei campi rom. Poziello e Pirozzi rappresentano per noi due facce di quella stessa politica per la quale ci siamo proposti come alternativa”.

Quelli che erano i sostenitori di Maisto fino a ieri, ora prendono nettamente le distanze da questo deforme mostro a due facce. Non fa una piega.